a cura di Pier Angelo Carozzi
Attivo nella vita scientifica e culturale italiana, Uberto Pestalozza si segnalò anche all’estero come studioso e, in occasione di congressi e incontri internazionali, quale rappresentante dell’Italia. Ebbe amicizie e rapporti con personalità italiane e straniere di riconosciuto prestigio di cui qui possiamo dare solo un elenco approssimativo: il marchese Emilio Visconti-Venosta e la sua famiglia, specialmente la marchesa Adele Alfieri di Sostegno; il critico d’arte Bernard Berenson, l’architetto Luca Beltrami, il poeta Giovanni Bertacchi, il drammaturgo Arrigo Boito, l’archeologo Giacomo Boni, il critico letterario Giuseppe Antonio Borgese, Donna Vittoria Cima della Scala, il teologo domenicano francese Humbert Clérissac, il romanista Pietro De Francisci, lo storico francese Mgr. Louis Duchesne, lo scrittore Antonio Fogazzaro, l’indologo Carlo Formichi, lo storico Giuseppe Gallavresi, il senatore Emanuele Greppi, gli orientalisti Eugenio Griffini Bey, Ignazio e Michelangelo Guidi. E ancora il teologo domenicano Alberto Lepidi, Maestro del Sacro Palazzo Apostolico, l’economista e uomo politico Luigi Luzzatti, l’italianista e poeta Guido Mazzoni, il biblista Salvatore Minocchi; Ugo Monneret de Villard, archeologo e sto¬rico dell’arte; Costantino Nigra, uomo politico, diplomatico e scrittore; l’orientalista e indologo Paolo Emilio Pavolini; gli scrittori Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini; l’illustre giurista Francesco Ruffini, storico e uomo politico; l’orientalista ed epistemologo Giovanni Vacca; lo scrittore Giovanni Verga; Girolamo Vitelli, filologo classico e iniziatore della papirologia in Italia.
Ebbe rapporti di affettuosa stima con quasi tutti i suoi maestri e con non pochi studiosi colleghi, quali Attilio De Marchi, filologo e storico; Gaetano De Sanctis, illustre storico dell’antichità greco-romana; il giurista beato Contardo Ferrini, i filologi Vigilio Inama ed Elia Lattes; il filosofo Piero Martinetti, il filologo romanzo Francesco Novati; l’archeologo Giovanni Patroni; lo storico delle religioni Raffaele Pettazzoni; Pio Rajna, Felice Ramorino e Remigio Sabbadini, riconosciuti maestri degli studi italiani di filologia classica e medievale; Luigi Salvatorelli, storico e giornalista; l’italianista Michele Scherillo, lo storico Gioacchino Volpe.
Si è già avuto modo di accennare al gruppo degli amici impegnati nella redazione della rivista modernista «Il Rinnovamento»: Giovanni Boine, Alessandro Casati, Tommaso Gallarati Scotti, Stefano Jacini, Antonio Meli Lupi di Soragna, a lui maggiormente legati in quegli anni.
Tra le altre persone conosciute durante il periodo cosiddetto “modernista” ricordiamo: il letterato e filosofo Giacomo Barzellotti; il filosofo francese Emile Boutroux, lo scienziato Piero Giacosa, il barone Federico von Hügel; Pierre Imbart de la Tour, storico del cristianesimo francese medievale; l’esegeta biblico e storico delle religioni francese Alfred Loisy.
Non si può non menzionare tra le personalità ecclesiastiche, oltre quelle già incontrate: Mgr. Geremia Bonomelli, vescovo di Cremona; D. Brizio Casciola; il bollandista belga P. Hippolyte Delehaye; i cardinali Andrea Carlo Ferrari e Alfredo Ildefonso Schuster, arcivescovi di Milano; Mgr. Giovanni Galbiati, dottore e prefetto dell’Ambrosiana; i barnabiti P. Pietro Gazzola e P. Giovanni Semeria; il biblista P. Giovanni Genocchi; il card. Désiré Mercier, arcivescovo di Malines e primate del Belgio; Mgr. Achille Ratti, futuro Papa Pio XI.
Fra coloro con cui entrò in contatto dopo la prima guerra mondiale o successivamente, ricorderemo: Francesco Carnelutti, Vincenzo Errante, Giorgio Levi Della Vida, Giacomo Devoto, Agostino Gemelli, Giovanni Gentile, Amedeo Maiuri, Fausto Nicolini, Adolfo Omodeo, Giorgio Pasquali, Vittore Pisani, Giuseppe Ricciotti, Pietro Tacchi-Venturi, Giuseppe Tucci, Mario Untersteiner (già suo allievo), Giuseppe Zamboni.
Tra gli storici delle religioni e gli studiosi di filosofia antica stranieri con cui Pestalozza fu in corrispondenza citeremo almeno: Jean Bayet, Henri Bremond, Marcel De Corte, Mircea Eliade, Eugène Goblet d’Alviella, Henri Jeanmaire, Kàroly Kerényi, Henri-Charles Puech, Charles Picard, Pierre-Maxime Schuhl.
Una rassegna siffatta, lunga, seppure assai incompleta, di nomi di personalità della vita culturale, sociale, politica e religiosa d’Italia e d’Europa con cui Pestalozza fu in corrispondenza epistolare o in contatto, sottolinea ulteriormente l’importante ruolo svolto dallo storico milanese negli studi storico-religiosi e in non poche vicende culturali e civili della prima metà del XX secolo.
Ci pare pertanto che il tentativo di recupero storico-critico della sua figura, intrapreso con l’avvio della pubblicazione del suo carteggio, possa essere giustificato come contributo e per la storia della disciplina da lui professata, e per l’approfondimento di fatti e momenti ancora poco noti, e ingiustamente considerati marginali, della storia della cultura italiana contemporanea.
* Il materiale documentario – sostanzialmente l’epistolario e un gruppo di manoscritti – di cui è composto l’Archivio di Uberto Pestalozza, è depositato dal 2001 presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Di esso è stato curato un Catalogo ragionato, a cura di Consolata Massone, consultabile nel sito-web della stessa Biblioteca sotto il nome di Pestalozza e dei suoi corrispondenti.